Il metodo Bates

Il metodo Bates viene elaborato dall’oculista statunitense William Horatio Bates agli inizi del secolo scorso e, contrariamente a quanto molti ancora credono, non si tratta di una ginnastica visiva, ma di un vero e proprio metodo olistico per eccellenza.
Secondo il Metodo Bates l’esperienza visiva è un processo personale che nasce dal nostro vissuto, dalla nostra cultura, dall’ambiente in cui viviamo, dallo stato d’animo, l’atteggiamento nei confronti della vita e da tutte le nostre esperienze di vita.

Il Metodo Bates fu pensato con l’obiettivo di scoprire ed eliminare tutte le cause che hanno provocato alla persona il disturbo e la difficoltà visiva e lo fa combinando gli esercizi visivi con un lavoro di allenamento mentale.

Il Dr. Bates comprese che l’occhio fa molto di più che catturare immagini e che il suo funzionamento è dovuto a fattori diversi.

Nel processo della visione, la mente, gli occhi e il sistema nervoso sono intimamente associati e formano un tutto unico. Ciò che agisce su uno qualsiasi degli elementi di questo tutto, si ripercuote anche sugli altri elementi.

Aldous Huxley
Aldous Huxley

Basandosi su 4 princìpi fondamentali, Bates decise di studiare un insieme di pratiche per migliorare la funzione visiva finalizzate a una maggiore coscienza della vista e della visione.

1. Movimento

Il sistema visivo sano è dotato di un occhio che si muove naturalmente ed in continuazione.

Cercare di limitare o bloccare tale naturale movimento crea ciò che Bates definiva come Strain, ovvero tensione da sforzo.
Il metodo Bates incita il movimento naturale degli occhi.

2. Rilassamento

Il rilassamento, ovvero una totale assenza di tensione è determinante durante le fasi dinamiche del vedere.

Non si tratta di un riposare la vista, ma di una condizione raggiungibile di rilassamento dinamico.

Il metodo Bates ricerca il rilassamento durante l’azione stessa del vedere.

3. Relazione fra visione centralizzata e periferica

La funzione visiva si esplica naturalmente quando esiste la capacità dell’intero sistema di utilizzare gli occhi in maniera “centralizzata” e al contempo “periferica”.

Centralizzata, quando gli occhi sono in grado, movendosi e rimanendo rilassati, di ottenere la massima nitidezza possibile nella parte centrale della retina, in un punto specifico denominato fovea centralis.

Periferica, quando la percezione delle immagini più esterne permette di avere una visione globale e larga.

Il metodo Bates raccomanda la combinazione di una visione “centralizzata” mantenendo al contempo una visione “periferica”.

4. Memoria & Immaginazione

Il processo visivo si realizza attraverso 2 funzioni innate e naturali, la memoria e l’immaginazione.

Due funzioni generalmente poco considerate ma forse più fondamentali di altre. Il metodo Bates incoraggia l’utilizzo della memoria e dell’immaginazione.

Quando questi quattro presupposti si realizzano, la visione risulta essere rilassata, naturale e perfetta per il grado di perfezione degli occhi stessi.

Tutte le altre metodiche utilizzate hanno il solo scopo di meglio adeguarsi alle diverse esigenze di ognuno, e tutte vengono proposte senza mai contrapporsi ai principi basilari del metodo Bates.

Ai tempi del suo autore, il metodo veniva praticato individualmente con persone affette da disturbi visivi. Ai nostri giorni invece, parallelamente alle consulenze individuali, alcuni trainer visivi propongono i concetti del metodo Bates anche a gruppi relativamente eterogenei, integrandolo con altre metodiche cosiddette olistiche, che rendono l’approccio al miglioramento visivo più vicino alle esigenze del nostro tempo, senza assolutamente alterarne i contenuti ed i principi di base.