Strabismo

Consiste nell’incapacità di mantenere paralleli gli assi visivi. In questo modo gli occhi non riescono a guardare contemporaneamente lo stesso punto e fissano invece in direzioni differenti nello stesso momento.

Parliamo di Eterotropia (quando è evidente e stabile) e di Eteroforia (quando lo strabismo è latente). L’asse visivo deviato, quando è divergente determina una exotropia, quando è convergente una esotropia, quando è verso l’alto una ipertropia, mentre verso il basso una ipotropia (quando la deviazione è solo latente si definisce …foria).

In ogni caso, quando esiste una forma di strabismo, viene a mancare la normale visione binoculare, quindi si avranno problemi di valutazione delle profondità, ecc. (provate a coprirvi un occhio…). Il difetto comunque non è normalmente localizzato negli occhi o nei muscoli oculari, bensì nei centri nervosi cerebrali  che coordinano i movimenti.

La medicina tradizionale una volta interveniva principalmente con la chirurgia sui muscoli oculari (ovvero correggeva il sintomo per “risolvere” il problema), mentre di recente ha adottato un atteggiamento più orientato verso la riabilitazione del disturbo attraverso esercizi che aiutano il cervello ad usare l’occhio meno efficiente.

L’ambliopia è invece una condizione che spesse volte accompagna lo strabismo. Consiste nella “vista dell’occhio deviato diminuita dal non uso” in quanto il cervello, per evitare il fastidio della doppia visione, tende a sopprimere l’immagine fornita dallo stesso.

La causa dello strabismo è spesse volte fatta risalire a problemi di rifrazione, quindi a fattori ereditari, ma la teoria risulta essere insufficiente e non esaustiva nello spiegare tutti i casi.

L’unico fatto certo e dimostrabile è che, come affermava Bates, “…in tutti i casi di strabismo si può dimostrare sforzo ed il sollievo dallo sforzo è seguito dalla risoluzione dello strabismo, dell’eventuale ambliopia e di tutti gli errori di rifrazione”.

Sulla base della nostra esperienza possiamo confermare appieno la teoria di Bates ed aggiungiamo che spesse volte, soprattutto nei bambini colpiti da strabismo, abbiamo riscontrato una fortissima ipersensibilità emotiva, mentre gli stessi evidenziano chiari segni di forti traumi emotivi subiti.