Si tratta di patologie specifiche che possono colpire l’occhio che, ricordiamo, rappresenta solo la componente più esterna della funzione visiva.
Si parla di Glaucoma (ad angolo aperto, ad angolo chiuso, cronico semplice, congenito…), cataratta (più diffusa nella donne), distacco retinico (di natura traumatica, oppure conseguente ad altre patologie…), neurite ottica, le varie retinopatie (diabetica, pigmentosa, senile), uveite. Possiamo anche considerare infezioni ed altri problemi degli occhi come congiuntivite (infiammazione della congiuntiva), orzaiolo (foruncolo), calazio (infiammazione delle ghiandole del Meibomio), blefarite (infiammazione del margine delle palpebre), ulcera corneale (di origine virale o dovuta a traumi), ecc.
Con tutte queste patologie, ed abbiamo citato solo le più note, c’è solo da chiedersi come sia possibile mantenersi sani.
A prescindere dal fatto che comunque è indispensabile non trascurare mai nessun segnale di disturbo dei nostri occhi, rivolgendosi al proprio medico e/o direttamente al proprio oculista, riteniamo che l’approccio olistico rappresenti la soluzione migliore di ogni problema. Il primo intervento, quando necessario, potrebbe essere allopatico e rivolto ai sintomi, ma dove è possibile consigliamo di intervenire in modo naturale attraverso un approccio che agisca precipuamente sulle cause del problema.
Il metodo Bates, oltre ad atri contributi naturali ai problemi visivi, continua a rappresentare per noi la via principale anche per i disturbi di origine “organica”.
Quando si realizza una riduzione dello “sforzo di vedere” di qualunque genere ed origine, sempre si raggiungono le condizioni energetiche migliori per consentire ai naturali processi immunitari del nostro organismo di intervenire adeguatamente. Un mal di testa lo si può risolvere con maggior facilità se la persona che ne soffre riesce a togliere la propria attenzione dai problemi che l’assillano, riducendo così le tensioni mentali che automaticamente si erano generate. Allo stesso modo, una malattia dell’occhio può essere ridotta, se non addirittura risolta, proprio insegnando alla persona che ne lamenta i disturbi come fare per sciogliere lo “sforzo di vedere” che rappresenta, di norma, la base del suo problema.
Per la nostra esperienza, possiamo affermare che a volte un intervento in tal senso risulta essere risolutivo, mentre in altri casi si dimostra facilitatore dei processi di guarigione di ogni patologia dell’occhio.