L’ipermetropia è un difetto di rifrazione per il quale le immagini non vanno a fuoco sulla retina, ma convergono in un punto dietro ad essa.
La medicina ufficiale parla di ipermetropia di indice, riferendosi ad una diminuzione della capacità di cornea e cristallino di far convergere i raggi luminosi; ipermetropia assiale, quando il bulbo oculare risulta essere di lunghezza ridotta; ipermetropia di curvatura, attribuendo il problema ad una errata curvatura della cornea e del cristallino. L’ipermetropia è spesso accompagnata da una serie di sintomi caratteristici: cefalea frontale, una sensazione di pesantezza alla testa, bruciore agli occhi. Tali sintomi vengono spesso associati a cause differenti. A prescindere dal tipo di ipermetropia, l’oftalmologia ufficiale imputa come causa principale l’ereditarietà.
I medici naturisti attribuiscono il problema ad una cattiva alimentazione, che determina una precaria condizione organica e quindi l’irregolarità nello sviluppo a strati del cristallino. Secondo l’interpretazione psicosomatica, gli ipermetropi sono persone incapaci di percepire le attività che si svolgono vicino a loro stessi; trovano conforto maggiore impegnandosi in attività che mantengono la loro attenzione verso l’esterno ed il pensiero orientato al futuro (Dychtwald).
Per Bates la causa dell’ipermetropia, a prescindere dal tipo di disturbo e dai sintomi che eventualmente lo accompagnano, è sempre da attribuire ad una tensione mentale relativa allo sforzo di vedere vicino.
Sulla base della nostra esperienza possiamo affermare che qualunque attività venga proposta, ogni volta che la persona che soffre di ipermetropia riesce a ridurre lo sforzo per vedere vicino a se stessa, migliora la propria visione e favorisce il ripristino di una normale e naturale capacità visiva. Utilizzando le esperienze del metodo Bates, abbiamo verificato nel tempo come alcune in particolare siano maggiormente di aiuto nel caso specifico: il colpo di frusta ad esempio, tutte le proposte che prevedono la messa a fuoco a distanze differenti, la tecnica del punto nero ed il lavoro sulla tabella.
Ci teniamo però a sottolineare come anche altre esperienze (soprattutto alcune tecniche posturali) possano notevolmente favorire il ripristino di una normale capacità visiva in persone affette da ipermetropia, quando comunque tali esperienze risultino capaci di ridurre nella persona lo sforzo di vedere vicino.