Nell’astigmatismo le immagini appaiono sempre un po’ distorte e gli oggetti leggermente sfocati, a prescindere dalla distanza dalla quale si osserva. La causa del difetto visivo è attribuibile alla cornea che non ha lo stesso potere di rifrazione lungo tutti i meridiani, oppure ad un’anomala curvatura del cristallino, oppure ancora ad entrambi. Può anche essere relazionabile ad un difetto di forma del bulbo oculare. In tutti i casi, la medicina ufficiale (Il Gifford’s Texbook of Ophthalmology) rimanda il problema all’ereditarietà.
A prescindere dall’origine, l’astigmatismo conferisce sempre una visione più o meno distorta delle immagini che si stanno osservando ed è spesso accompagna da dolori e pesantezza alla testa e da indolenzimento dei bulbi oculari. Inoltre l’astigmatismo può accompagnare tutti gli altri difetti visivi od insorgere da solo.
Per Bates, come per la maggior parte delle discipline naturali, il problema è da attribuire alla tensione mentale che potrebbe contrarre alcuni dei muscoli oculari interni. Questo porterebbe l’occhio a dirigersi in una determinata direzione e, per evitare questa condizione, alcuni dei muscoli antagonisti potrebbero generare una contrazione opposta all’azione dei primi. Il risultato dell’azione muscolare sarebbe in grado di deformare l’occhio in qualche sua componente (cornea, cristallino, intero bulbo), ovvero generare l’astigmatismo.
Come potrete “osservare” in questo caso le teorie di Bates ed affini non escludono l’irregolarità di curvatura di parti dell’occhio, proprio come la medicina ufficiale, solo che anziché fissare il problema prescrivendo come rimedio lenti o chirurgia rifrattiva, tendono ad intervenire agendo sulla causa dello stesso, ovvero riducendo le tensioni mentali che lo hanno creato.
Sulla base della nostra esperienza, possiamo rilevare che la maggior parte degli astigmatismi da noi osservati hanno una qualche attinenza con l’aspetto posturale dell’individuo che ne è affetto. Nella maggior parte dei casi, alleviando le tensioni muscolari con opportune metodiche di rieducazione posturale (Mézières, Metodo Raggi®, metodo Bertherat, ecc.), sovente l’astigmatismo scompare per qualche tempo. Proseguendo poi il lavoro con alcune esperienze del metodo Bates, anche la tensione mentale che sta dietro la contrattura muscolare tende a scaricarsi e la persona inizia a percepire le immagini in modo naturale e permanente.
Facciamo un esempio per chiarire il concetto. A causa di un “colpo di frusta” successivo ad un incidente stradale, possono insorgere problemi di astigmatismo dovuti alla contrazione di alcuni fasci muscolari della zona del collo e delle spalle, insorta inconsapevolmente per compensare l’urto subito (l’ereditarietà non c’entra… per lo meno direttamente). Agendo con opportune tecniche fisioterapiche si ottiene un rilassamento delle fibre muscolari contratte ed una scomparsa del problema visivo, o comunque una sua riduzione. A questo punto le tecniche fisioterapiche non sempre bastano da sole a rendere stabile il miglioramento ed un lavoro con il metodo Bates, e con altre metodiche collegate al “modo di vedere”, possono aiutare a ridurre la tensione mentale che stava al di sotto della contrattura involontaria messa in atto per compensare l’urto ricevuto. In pratica, sciogliendo questa tensione, scompare la necessità dei muscoli di mantenere uno stato di contrazione cronica e patologica ed il miglioramento visivo raggiunto non ha più ragione di regredire.
Nei bambini affetti di astigmatismo, abbiamo notato che talvolta l’alternanza della fasi di turgor e proceritas determina leggere irregolarità nello sviluppo delle ossa craniche, quindi una non perfetta asimmetria delle stesse e di altre componenti ad esse collegate. Tale condizione sfocia spesso nel problema visivo dell’astigmatismo. In questi casi, l’intervento di un medico osteopata preparato può migliorare considerevolmente la condizione visiva del bambino, mentre un approccio con il metodo Bates, lo rende stabile nel tempo ed aiuta a prevenire una ricaduta dello stesso.
Sempre a livello esperienziale, inoltre abbiamo osservato che moltissime volte i bambini che lamentano disturbi di astigmatismo, hanno vissuto nella loro vita esperienze nelle quali sono stati “costretti a scegliere”, a prendere una decisione in maniera forzosa, mentre non avrebbero mai voluto trovarsi in quella situazione. Particolare su cui riflettere è che in moltissimi casi (sempre sinora…), qualcuno dei genitori del bambino con problemi di astigmatismo, ha a sua volta difficoltà visive analoghe, come se avesse lui stesso vissuto una qualche esperienza nella quale “ha dovuto fare delle scelte” ed, in questo contesto emozionale di conflitto ha continuato a riproporre (quasi sempre inconsapevolmente) la stessa esperienza al proprio figlio (a conferma delle tesi avanzate dal Metodo Fiorella Rustici®).